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“Quadrivium” – Medioevo elettronico al Castello

Il filosofo romano Boezio (475/477-524/526), le cui opere influenzarono profondamente il medioevo cristiano, nel trattato Institutio arithmetica coniò il termine Quadrivium, riferendosi alle discipline di studio attribuite alla sfera matematico-scientifica, tra le quali era inserita la Musica assieme all’Aritmetica, alla Geometria e all’Astronomia. Secondo il sistema filosofico medievale, che prevedeva un complesso sistema di corrispondenze mistiche tra le forze naturali e le varie discipline dello scibile umano, la musica non era vista come la sola arte dei suoni. Nell’opera De instutitione Musica, sempre di Boezio (trattato che più di tutti influenzò la concezione musicale in seno alla dottrina cristiana) essa venne divisa in tre specie: mundana, humana e instrumentalis. Con musica mundana si intende l’armonia delle sfere, che governa l’universo e i pianeti, inudibile dagli uomini in virtù della sua perfezione. Con musica humana si intende l’unione tra spirituale e corporale, tra razionale ed irrazionale. La musica instrumentalis infine è quella prodotta dall’uomo e dai suoi strumenti musicali.

Il coro Le Voci dell’Aril, in collaborazione con Rondeau de Fauvel, presenterà un percorso mistico nel medioevo dei Clerici Vagantes, studenti girovaghi, che hanno lasciato traccia della loro satira pungente in codici come il Buranus della Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera (contenente i celebri Carmina Burana). Brani goliardici come “In Taberna” ma anche sublimi canti d’ispirazione religiosa come “Ave Nobilis venerabilis Maria” saranno presentati nello spirito del Clerici medievali, usando una scrittura musicale più vicina ai nostri tempi, senza tradire la spettacolarità del linguaggio medioevale che, in quanto itinerante, doveva necessariamente servirsi di espedienti, colpi di scena e artifici. Ne risulterà uno spettacolo gradevolissimo, capace di colpire l’immaginazione di un vasto pubblico, che, se non ci restituisce di certo l’immagine storicistica del medioevo, ci ripropone in toto lo spirito culturale dell’epoca. Questa è la sfida più difficile che i nostri artisti hanno vinto grazie alla profonda conoscenza musicale sia del patrimonio antico che della scrittura moderna da parte del direttore Guido Trebo e dei Rondeau de Fauvel.